Milano Atlante di genere è parte della più ampia ricerca Sex & the City commissionata da Milano Urban Center e nasce dall’urgenza di esplorare un campo d’indagine che intrecci gli studi urbani e gli studi di genere. Questo lavoro si propone di decostruire lo spazio urbano contemporaneo milanese attraverso lenti di osservazione specifiche che consentano di leggere le risposte offerte alle esigenze delle donne e delle minoranze di genere. Ne sortisce uno strumento teorico e pratico per pianificare contesti più inclusivi e attenti alle necessità dei molteplici soggetti e dei differenti corpi che abitano lo spazio urbano.

Milano Atlante di genere è stato selezionato da EIGE (European Institute for Gender Equality) fra le 10 best practices sul Gender Mainstreaming per l’European Green Deal.

Il libro è acquistabile sul sito dell’editore LetteraVentidue, in libreria o su Amazon.

Milan Gender Atlas is part of the broader research Sex & the City, commissioned by Milano Urban Center. The project is triggered by the need to explore a field of investigation that intertwines urban studies and gender studies. This work aims to deconstruct Milan’s contemporary urban space through specific lenses of observation that allow us to read the responses the city is able to offer to the needs of women and gender minorities. The result is a theoretical and practical tool for planning environments that are more inclusive and attentive to the needs of the mul­tiple subjects and the different bodies that inhabit urban space.

Milan Gender Atlas is selected by EIGE (European Institute for Gender Equality) among the 10 best practices on Gender Mainstreaming for the European Green Deal.

The book can be purchased on the publisher LetteraVentidue’s website in bookshops or on Amazon.

Atlante di genere & Gender Atlas in quanto metodologia di indagine delle città sono un marchio registrato / are a registered trademark.

La mappatura ambisce a restituire le declinazioni che la città propone rispetto alla vita delle donne. Indagandone gli usi, intercetta i servizi che a vario titolo rispondono a esigenze legate alla loro vita quotidiana: i luoghi per l’allattamento sicuro, i servizi igienici pubblici, gli ascensori in metropolitana, le aree gioco, gli asili nido, le piazze aperte. La vita quotidiana delle donne è, infatti, condizionata dalla necessità di fare fronte alla maggior parte del lavoro di cura non retribuito. Trattare la mobilità e altri aspetti della vita urbana come “questioni di genere”, tuttavia, non significa avallare lo stato delle cose: è “solo” lo stato delle cose. Viceversa, la città delle donne – se esistesse – sarebbe la città di tuttə, aspirerebbe a una rottura dei ruoli precostituiti e a una equa distribuzione fra i generi dei carichi legati alle responsabilità riproduttive. La città delle donne, alla quale questa indagine guarda, mette al centro la cura, a prescindere dal genere che se ne occupi.