12 maggio – 10 settembre 2023

Un’indagine sulle trasformazioni della casa e sull’evoluzione dell’idea di abitare attraverso i lavori dedicati a questo tema in un secolo di mostre ed Esposizioni Internazionali di Triennale Milano. I temi dei progetti espositivi del passato vengono riletti in una prospettiva contemporanea, rivoluzionando le contrapposizioni tra casa e lavoro, maschile e femminile, produzione e riproduzione, spazio pubblico e spazio privato. La narrazione storica si intreccia a dodici ambienti totali site-specific affidati a progettisti contemporanei, delle vere e proprie mostre nella mostra.
 

Sex & the City cura la sezione storica L’angelo del focolare e l’allestimento Caro, bastava chiedere!

L’angelo del focolare

Sfogliando le fotografie e i cataloghi delle Triennali Internazionali che si sono succedute lungo il Novecento, un elemento risulta costante, trasversale alle classi sociali e mai problematizzato fino a tempi recenti: gli uomini emergono come i dominatori indiscussi della sfera pubblica, le donne sono invece relegate a quella domestica. I corpi femminili sono infatti ritratti il più delle volte come parte dell’arredo domestico, in posa per mostrare le qualità dei vari oggetti di design che compongono il loro regno: la casa. Moglie e madre da una parte, oggetto del desiderio dall’altra: se non è indaffarata a toccare con mano gli oggetti del suo mestiere di massaia, la donna è ritratta come modella che abbellisce gli spazi progettati dagli uomini. Il rovescio della medaglia è fin troppo evidente: tutti gli organi direttivi, i consigli d’amministrazione, i relatori, nonché la maggior parte del pubblico che assiste alle conferenze, i progettisti e i designer, per quasi tutto il Novecento, sono maschi.

Caro, bastava chiedere!

L’installazione mette in luce le dinamiche che tradizionalmente vedono uomini e donne assumere ruoli ben definiti nell’ambiente domestico. Per fare ciò, in Triennale convergono una serie di elementi volti a proporre un modo diverso di guardare al lavoro riproduttivo: lo spazio allestitivo viene trasformato in una grande lavanderia con le lenzuola stese ad asciugare immerse nel profumo di bucato, portando il lavoro domestico fuori casa, e rendendolo “visibile”, pubblico; una serie di ritratti rappresentano persone di genere maschile, portatrici di una consapevolezza sul ruolo del maschile nella società contemporanea, che indossano grembiuli su cui sono cucite alcune frasi notoriamente sessiste che legano la figura femminile allo spazio domestico, ironicamente riformulate con il soggetto maschile; un video, infine, rende evidente il valore del lavoro riproduttivo soffermandosi sulla sua condivisione come gesto di cura. 

Crediti generali
Mostra a cura di Nina Bassoli
Con la partecipazione di CCA, Celine Baumann, Assemble, DOGMA, MAIO Architecture, Matilde Cassani, Sex and the City, Lacaton Vassal Architectes, Maria Giuseppina Grasso Cannizzo, Diller Scofidio + Renfro
 
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito di Triennale Milano.