Il Wef, nel Global gender gap report 2020, stila una classifica del divario di genere in 153 Paesi. In nessuno è stato colmato. L’Italia è al 66° posto.
Il webinar organizzato dalla Cgil. Conclude Susanna Camusso.
Evento svolto nel contesto delle iniziative della Conferenza per il futuro dell’Europa
Il nostro intervento è disponibile dal minuto 1h:19:00 circa, nel secondo panel Lo spazio non è neutro
Processi condivisi, pianificazione sociale inclusiva, pianificazione urbana inclusiva.
La città e, in generale, i luoghi, sono sottoposti a mutazioni strutturali generate in parte proprio dalle nuove tecnologie abilitanti. Non esiste un cittadino neutro su cui si disegnano spazi e luoghi. In genere quel cittadino “neutro” è un uomo bianco.
Possiamo partire dalla Carta europea per la parità ed uguaglianza di donne ed uomini nella vita locale (2006 CCRE.) e dagli esempi di pratiche adottate da alcune città europee, a partire dall’esperienza delle marce (Vienna – Parigi) o di social mapping digitale per ragionare di progettazione dei luoghi inclusivi.
Se si parla ad esempio di utilizzo di tecnologia ed analisi dei dati per disegnare le Smart cities, uno degli elementi da rivendicare è la pianificazione della rete urbana (di mobilità, servizi, luoghi) in un’ottica di genere.